Confimprese Palermo: Vertenza Multi Veste Italy 4 (Centro Commerciale Forum Palermo) e Scarpe&Scarpe,una finta guerra con un effetto collaterale ovvero 18 licenziamentiFelice: “Difficile credere alle motivazioni ufficiali.Nessuna azienda chiuderebbe senza fare valere i propri diritti”.

Il Presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice, torna sulla vicenda dell’annunciata chiusura del brand Scarpe &Scarpe al centro commerciale Forum Palermo.
L’azienda italiana leader nel mercato delle calzature e accessori che gestisce a Palermo due negozi, uno all’interno del centro commerciale Forum e l’altro al Conca d’Oro ha annunciato già a maggio scorso la chiusura del punto vendita del Forum Palermo e i conseguenti licenziamenti. Ma le motivazioni non convincono Confimprese Palermo. “E’ difficile credere alle motivazioni ufficiali di Scarpe&Scarpe – dice Felice – l’azienda infatti attribuisce la chiusura dello store all’interno del centro Commerciale Forum Palermo, uno dei negozi della catena più performanti d’Italia al mancato rinnovo del contratto di locazione da parte di Multi Veste Italy 4 proprietaria delle mura. E’ acclarato l’indirizzo dei giudici di Palermo nel classificare questo tipo di contratto come “locazione commerciale” e non come “contratto d’affitto di ramo d’azienda” e, in base alla nuova classificazione del contratto, l’azienda Scarpe&Scarpe, avrebbe diritto a continuare l’attività, ed i dipendenti non perderebbero il posto di lavoro”.

Un fatto che fa tirare altre conclusioni.
“Sono convinto – continua Giovanni Felice – che le motivazioni siano altre perché non si chiude un’attività senza fare valere i propri diritti, in questo caso la continuazione dell’impresa con risultati positivi. Senza contare che da una corretta applicazione delle norme, potrebbe emergere un potenziale credito maturato da Scarpe&Scarpe nei confronti della azienda proprietaria del Centro Commerciale Forum. La Multi Veste Italy 4, infatti ,al momento dell’istanza al Comune di Palermo per l’autorizzazione commerciale ha dichiarato gli affitti che avrebbe praticato in misura inferiore rispetto a quelli poi realmente applicati. L’unica spiegazione possibile per questa chiusura del punto vendita è il timore di avviare un contenzioso ed evitare ripercussioni da parte della lobby dei centri commerciali. Non basta il fatto che Forum e Scarpe&Scarpe facciano parte della stessa associazione, il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali”.

Aldilà delle sentenze che hanno acclarato che il contratto applicato non sia “affitto di ramo d’azienda” ma una vera e propria locazione commerciale – insiste il presidente di Confimprese Palermo – l’attività commerciale come si evince dai codice Ateco, non è l’attività principale della Multi Veste Italy 4 che, nei fatti, è “solo” una azienda immobiliare. Un contratto d’affitto di ramo d’azienda presuppone una comunione d’interessi sull’andamento aziendale. Nel caso in oggetto, la separazione di interessi è netta. Nell’attuale situazione per l’azienda in affitto, l’inflazione è un costo, per la Multi, invece, è un incremento del fatturato.

Ma c’è di più.
“Abbiamo segnalato alla Scarpe&Scarpe quello che ho precedentemente esposto – continua Giovanni Felice – e devo dire che mi ha sorpreso la replica di Sicindustria che nei fatti mi invitava a non intervenire su una vertenza sindacale che stava definendosi con una procedura di licenziamento. Non credo di avere interferito, ma mi sono limitato a dire che, se i presupposti del licenziamento erano quelli pubblicati sui giornali, i licenziamenti e la chiusura dell’attività potevano essere evitati e Scarpe&Scarpe poteva esercitare il proprio diritto di richiedere la riqualificazione del contratto.

Approfitto di quest’occasione – conclude il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice- per ricordare che l’articolo 41 della Costituzione Italiana prevede che l’iniziativa economica privata è libera ma che non può recare danno alla dignità umana, e ritengo che licenziare senza alcun motivo sia una palese violazione della dignità umana. Auspichiamo una presa di posizione da parte della politica.

Ribadiamo la nostra disponibilità, nei limiti del rispetto dei ruoli, senza scavalcare alcuna istituzione o associazione, ad assistere sia le lavoratrici che la stessa Scarpe&Scarpe sui temi che ci competono. Sono disponibile ad un confronto pubblico”.

Ufficio stampa:
Isabella Napoli
Cell. 338.7042522

RASSEGNA STAMPA

https://www.google.com/amp/s/amp.palermotoday.it/economia/vertenza-scarpe-e-scarpe-licenziamenti-confimprese-palermo.html
https://www.google.com/amp/s/www.virgilio.it/italia/palermo/notizielocali/vertenza_scarpe_scarpe_confimprese_difficile_credere_alle_motivazioni_ufficiali_-72372262.html/amp
https://www.mondopalermo.it/la-chiusura-scarpe-scarpe-felice-allattacco-difficile-credere-a-motivazioni-ufficiali/
https://livesicilia.it/vertenza-scarpescarpe-confimprese-palermo-una-finta-guerra/
https://www.google.com/amp/s/palermolive.it/amp/scarpe-scarpe-chiude-al-forum-perplessita-sui-motivi-ufficiali-nessuno-chiuderebbe-senza-fare-valere-i-propri-diritti

Confimprese Ambulanti Sicilia incontra la Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Sicilia,

Una delegazione di Confimprese Ambulanti Sicilia, incontra la Terza Commissione Permanente all’ARS per affrontare i temi che riguardano il commercio su aree pubbliche.

Una delle richieste che Confimprese avazerà è l’istituzione un fondo per sostenere le imprese Ambulanti in caso di danni subiti a causa di eventi meteorologici straordinari.

Canone Unico Mercatale: Confronto tra Confimprese Sicilia e Comune di Santa Margherita Belice.

Confimprese: Il Canone Unico Mercatale va adeguato alle normative in vigore

Come sta accadendo in tanti Comuni della Sicilia, le amministrazioni richiedono per il pagamento del CUP cifre esorbitanti di gran lunga superiori a quanto dovuto per legge,

Per il 2022 il Comune di Santa Margherita Belice ha chiesto, per i nove mesi per cui era previsto il pagamento € 960,00 a fronte dei 196,00 €uro dovuti.

In data 4 ottobre Confimprese Sicilia ha trasmesso al Comune di Santa Margherita Belice  la Richiesta di Annullamento in Autotutela chiedendo il ritiro della richiesta di pagamento fatto e di rifare i calcoli correttamente.

Il 18 ottobre il comune ha riscontrato la nostra richiesta. Accettando solo parzialmente le motivazioni della nostra richiesta riconoscendo uno sconto del 40% ma i contenuti del riscontro appaiono ancora distanti dai contenuti legislativo. 

Riteniamo che il riconoscimento parziale sia insufficiente pertanto abbiamo controdedotto  perché a nostro avviso la legge prevede altro e quindi abbiamo richiesto che fosse applicata la norma.

Pagamento Canone Unico 2023 Comune di Palermo

Entro il 2 ottobre 2023 si deve pagare la prima rata del Canone Unico Mercatale di Palermo. Il mancato pagamento entro quella data comporterà il raddoppio di quella cifra in quanto si perde il diritto all0 sconto previsto dal Regolamento Comunale Regolamento Canone Unico Mercatale.

Come era inevitabile si sono create delle difficoltà per procedere al pagamento. Per potere consentire il pagamento nei termini stabiliti dalla legge, abbiamo inviato all’amministrazione Comunale la seguente nota.

di seguito riportiamo le indicazione per il pagamento che sono le stesse cha abbiamo annunciato a l Comune di Palermo.

Confimprese Palermo sta dando ai propri iscritti le seguenti indicazioni:

  • Sensibilizzare i propri iscritti alla verifica del cassetto fiscale al fine di verificare la presenza della richiesta di pagamento inclusi i bollettini per potere pagare;
  • Nel caso in cui sia stato richiesto il pagamento per canone riguardante mercatini di cui il soggetto non è più titolare non procedere al pagamento e presentare una richiesta di annullamento da inoltrare entro l’anno;
  • Nel caso in cui si debba procedere ad un pagamento minore di quanto dovuto procedere al pagamento attraverso F24 ed inoltrare sia al SUAP che all’Ufficio Tributi una richiesta di adeguamento. Nel caso in cui quanto dovuto sia pari ad un importo superiore alla prima rata procedere al pagamento della prima rata e fare la comunicazione per la correzione della propria posizione.

Questo è il modello F24 con i codici da utilizzare.

Di seguito riportiamo una tabella riepilogativa che consente di calcole il Canone unico da pagare per singolo mercato.

Per qualunque ulteriore chiarimento o informazione i nostri uffici sono a vostra disposizione. Per informazioni chiamate il numero3885655977

Comune di Palermo: Canone Unico Mercatale in pagamento

In questi giorni stanno arrivando gli avvisi di pagamento del Canone Unico Patrimoniale per i posteggi nei mercati. Sono pervenute diverse richieste, lamentele, domande su come procedere, sull’esatta entità del pagamento e sulle modalità con cui eseguirlo. Spesso questi dubbi e lamentele sono frutto di scarsa attenzione nel leggere la comunicazione arrivata. Adesso cercheremo, brevemente di spiegare come procedere.

SCADENZA. Si può pagare con due modalità diverse: in un unica soluzione entro il 2 ottobre 2023. In 4 rate con scadenza 2 ottobre, 31 ottobre, 30 novembre 31 dicembre.

AVVISO IMPORTANTE. IL PAGAMENTO ENTRO LA SCADENZA VALE UNO SCONTO DEL 50%. l ritardato pagamento anche di un solo giorno comporta il raddoppio dell’importo da pagare.

COME SI CALCOLA IL CANONE UNICO PATRIMONIALE.

La tabella successiva riporta il costo giornaliero per mq. Il territorio è diviso in 4 zone diverse. La zona più importante e la I categoria ed il costo è 0,50 Euro per mq. La seconda il costo è pari ad € 0,48, mentre la terza è 0,46 e la più bassa 0,44. Nell’avviso troverete la zona a cui si riferisce il mercato, sono riportati i mq del vostro posteggio, e l’importo complessivo.

Verificate se i metri indicati sono quelli corretti.

Facciamo l’esempio di calcolo considerando un posteggio di 36 mq che si trova nella seconda categoria, ad esempio via Galileo Galilei. Come si vede dallo specchietto riportato di seguito il costo a metro quadro per giorno è di € 0,48. La prima operazione da fare è moltiplicare =,48 per i 36 mq. e si arriva ad € 17,28 che è il costo giornaliero. Questo importo va moltiplicato per 52 ch sono i giorni di occupazione del posteggio in un anno e si arriva ad € 896,56 che è il costo annuo.

Considerato che se si paga prima della scadenza l’importo è ridotto del 50%, il pagamento da fare è di € 449,28 che va arrotondato a 449,50 €uro.

si ricorda che questo importo può essere pagato in 4 rate.

Da una verifica a campione abbiamo cisto la corrispondenza tra i bollettini mandati e l’importo dovuto.

Qualora si riscontrassero anomalie o errori e meglio intervenire il più presto possibile, in modo da potere correggere la situazione

Ribera: Canone Unico Mercatale. Confimprese richiede l’annullamento e la riduzione delle tariffe del mercato.

Confimprese, in rappresentanza dei propri iscritti, ha inviato al Comune di Ribera un richiesta di Annullamento in autotutela dei provvedimenti che riguardano la tariffa del mercato. La replica del Comune dimostra come le obiezioni mosse da Confimprese siano precise e puntuali. Di seguito il testo della richiesta in autotutela.

Il Comune di Ribera ha ritenuto opportuno rispondere alle nostre osservazioni. Dobbiamo riconoscere l’onestà intellettuale di funzionari e Dirigenti, convinti di essere dalla parte della ragione. Di seguito la Risposta che è stata data alla nostra richiesta di annullamento dei provvedimenti sin qui adottati.

La risposta del Comune di Ribera ha una sua logica ma ……..

Il presupposto di partenza è corretto, ma c’è un errore nella risposta inviata perché non tiene conto dell’articolato normativo, che, per il Canone Unico dei Mercati, non prevede l’obbligo del rispetto delmprincipio di “parità di Getto”.. Di seguito, riportiamo la risposta inviata al Comune di Ribera. Con la nostra replica pensiamo di chiarire quale è l’equivoco che rischia di innescare un lungo e costoso contenzioso.

Speriamo che questa interlocuzione dia risposte certe agli operatori . Di sicuro noi continueremo a vigilare affinché i diritti degli ambulanti siano tutelati.

IL TEAM SICILIA DI AGENZIA ICE INCONTRA LE AZIENDE

il 22 Marzo presso la sede di Confimprese Palermo, in Via Catania 51 a Palermo

 PROSEGUE IL PROGETTO EXPORT FLYING DESK IL TEAM SICILIA DI AGENZIA ICE INCONTRA LE AZIENDE INTERESSATE AD ESPORTARE I PROPRI PRODOTTI E SERVIZI PRENOTA SUBITO UN APPUNTAMENTO PER RICEVERE UN ORIENTAMENTO GRATUITO E PERSONALIZZATO! in presenza: 22 Marzo presso la sede di Confimprese Palermo, Via Catania 51 a Palermo Clicca sul link per prenotare!
CLICCA QUI E PRENOTA IL TUO APPUNTAMENTO
Il team Sicilia sarà a tua disposizione per scoprire i nostri servizi, le attività promozionali e di formazione creati su misura per le tue esigenze. Con tante novità ed una rete di 78 Uffici nel mondo siamo la scelta giusta per far crescere la tua impresa sui mercati esteri.Se sei interessato clicca sul pulsante in alto e se conosci altre aziende potenzialmente interessate ai mercati internazionali informale di questa opportunità.Per maggiori dettagli: efd.sicilia@ice.itTi aspettiamo!  www.ice.it 

Come Calcolare il canone Unico mercatale

Di seguito pubblichiamo un file di excel che consente di fare il calcolo del Canone unico mercatale nei singoli comuni.

Prima sono riportate le tariffe standard da applicare che vanno poi inserite nella riga tariffe standard. Occorre inserire il numero di ore di durata del mercato, lo sconto obbligatorio che i Comuni devono applicare (tra il 30 ed il 40%) le eventuali maggiorazioni (max 25%) gli sconti su eventuali classificazione delle strade. i mq del posteggio e le giornate annuali di svolgimento del mercato. Alla fine uscirà fuori la somma da pagare-

Il Canone Unico Patrimoniale Mercatale, Questo sconosciuto. I Comuni richiedono somme non dovute.

Il Canone Unico Patrimoniale (CUP), introdotto dalla legge 167 del 2019, la legge di bilancio per il triennio 2020-2022, ha sostituito la vecchia norma che regolamentava la tassa per il suolo pubblico in genere, la tassa per la pubblicità e per il suolo pubblico nei mercati.

Soffermerò la mia attenzione su quest’ultimo e su quello che sta accadendo in tutta Italia, ed in Sicilia in particolare.

La burocrazia che non funziona. L’interpretazione di questa legge è l’emblema di come funziona, gran parte della Burocrazia in Italia incapace perfino di interpretare le norme più semplici e di adottare provvedimenti in cui dimostrano la loro avversità nei confronti dei cittadini in genere e delle imprese in particolare e diventano ancora più accanite se si tratta degli operatori del commercio su aree pubbliche i cosiddetti ambulanti e ne caso specifico i mercatari.

Sull’argomento abbiamo pubblicato un post sulla nostra pagina facebook con il quale ci siamo impegnati a dare le informazioni in tempo reale ed a fornire tutti i possibili aggiornamenti.

Riteniamo che questa pagina possa consentire a tutti di verificare i vari aggiornamenti ed inoltre di seguito cercheremo di spiegare come funziona la legge e come si fa il calcolo.

In questa sede parleremo solo di Canone mercatale.

La legge prevede che il CUP sia entrato in vigore a partire dal gennaio 2021, per le note vicende legate alla pandemia da Covid-19 gli ambulanti sono stati esonerati dal pagamento sino al 31 marzo 2022. Da allora, correttamente, i comuni hanno cominciato a richiedere il pagamento del Canone ma, con grande sorpresa abbiamo riscontrato che le richieste superavano, quasi sempre, di gran lunga quanto effettivamente dovuto.

I Comuni hanno l’obbligo di fare il regolamento che disciplina tale materia. Nella maggior parte dei casi è stato adottato un regolamento che pare sia stato redatto da una delle associazioni dei dirigenti dei Comuni e poi copiato e fatto approvare ai Consigli Comunali. 

Questo regolamento redatto a livello nazionale disciplina alcuni punti che in Sicilia sono normate da leggi diverse per cui inesatti.

Il calcolo errato dipende da una errata interpretazione del comma 843 che disciplina le modalità di calcolo giornaliero del CUP. Non vogliamo essere noi a dare la corretta interpretazione della norma, ma rimandiamo alla RISOLUZIONE-n.-6-del-2021-Applicazione-comma-843-Art.-1  del Ministero Economia e Finanza.

In altri Comuni hanno applicato dei coefficienti moltiplicatori non previsti ed anche qui è intervenuto il il MEF con la /Risoluzione-n.-1-del-2022-Canone-unico-Occupazioni-su-aree-di-mercato a chiarire la vicenda.

A questo punto si potrebbe pensare che sia tutto risolto, in realtà non è così, nonostante le segnalazioni i Comuni, con le risposte più fantasiose possibili non accettano di modificare le richieste.

Come associazione ci siamo sostituiti ai vari uffici nel fare i conteggi ed abbiamo dato indicazione ai nostri iscritti di pagare quanto effettivamente dovuto.

In un Paese normale tutto ciò è pazzesco, ma noi siamo in Italia e si sa che noi siamo un paese straordinario, peccato che la burocrazia lo sia un po’ meno.

Nella seconda pagina RISOLUZIONE-n.-6-del-2021-Applicazione-comma-843-Art.-1

Se non riuscite a fare i caolicontattateci,

Questa è la tabella con le tariffe giornaliere Standard

comune tariffa standard art. 842  Calcolo medio quota per mq per tutto  il 2022 
oltre 500.000 abitanti                                 2,00 € 14,00 € 
da 100.001                                 1,30 € 9,10 € 
da 30.001                                 1,20 € 8,40 €
da 10.001                                 0,70 € 4,90 €
meno do 10.000                                 0,60 € 4,20 €

Anomalie nella formazione del prezzo della corrente elettrica. ConfimpreseItalia invia una segnalazione al Garante della Concorrenza

Con una segnalazione inviata al Garante per la tutela del mercato e della Concorrenza, Confimprese Italia ha chiesto di verificare se l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica sia stato causato da effetti derivanti dalle condizioni di mercato oppure da un rialzo pilotato dai principali produttori utilizzando lo spauracchio della Guerra in Ucraina.

Quanto è avvenuto da maggio 2021 ad oggi – ha dichiarato il Vicepresidente Vicario di Confimprese Italia Giovanni Felice – sta mettendo in discussione la coesione sociale della Nazione. Già oggi tanti cittadini (si parla di cinque milioni di morosi) e tante imprese stanno perdendo il diritto all’accesso ad un servizio di prima necessità mentre, secondo la Commissione europea, “la garanzia che tutti i consumatori possano acquistare l’energia a prezzi accessibili”.

manifestazione a Palermo

Quando parliamo di energia elettrica ci riferiamo ad un servizio particolare che, sempre secondo la commissione europea, se non è garantito a tutti, ed a questo prezzo non lo è – continua il Vicepresidente Vicario di Confimprese – rischia di provocare gravi ripercussioni. Cito testualmente “Mercati dell’energia elettrica funzionanti e, in particolare, le reti e gli altri mezzi collegati alla fornitura dell’energia elettrica sono fondamentali per la sicurezza pubblica, la competitività economica e il benessere dei cittadini dell’Unione.”.

In questa sede ribadiamo due considerazioni che abbiamo riportato nella segnalazione all’AGCM che mettono in chiaro due aspetti:

  • Che l’energia è un Servizio di Interesse Economico Generale, che se mal gestito o trattato come merce ordinaria, mette in discussione la coesione sociale ed i diritti minimi di sopravvivenza per cittadini ed imprese;
  • Che GME per la sua natura e per i suoi compiti non può assumere un ruolo puramente notarile nella costituzione del prezzo e la terzietà nelle trattative  non coincide con gli interessi nazionali tranne che  queste non siano gli indirizzi del Ministero della Transizione ecologica (MITE) e delle previsioni regolatorie definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Rete e Ambiente  (ARERA), ma in questo caso sorge spontanea la domanda: perche non lasciare tutto all’autoregolamentazione del mercato.

Abbiamo espresso il nostro dubbio sul fatto che le aziende produttrici idi energia elettrica – conclude Giovanni Felice-  abbiano smesso di competere tra di loro, e che abbiano tratto vantaggio da notizie di stampa e non solo, riguardanti le tensioni e successivamente gli scontri in Ucraina, che hanno avuto gli stessi effetti perseguibili ai sensi dell’articolo 501 del codice penale in quanto si è fatto passare il messaggio, attraverso esagerazioni e ragionamenti tendenziosi, di una correlazione tra questi tragici fatti e l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica quando invece la correlazione tra questi eventi è nulla o quasi, tesi avvalorata dal fatto che gli aumenti spropositati ed ingiustificati sono partiti prima ancora che la crisi in Ucraina avesse inizio.

Non appena si insedierà il nuovo Governo lo informeremo su quanto abbiamo comunicato e richiesto alla AGCM chiedendo degli interventi che mirino a salvare il tessuto produttivo Italiano ed a garantire la coesione sociale del Paese, preoccupazione, quest’ultima condivisa anche dalla Chiesa 

qui